[di Gaia Perini per INCHIESTA, 16 aprile 2021] Angela Pascucci è stata una giornalista esperta di Cina, Paese che ha studiato, indagato ed esplorato sempre con sguardo aperto ma critico, umile ma rigoroso. Delle sue molteplici chiavi di lettura (da lei stessa mai considerate definitive) rimane traccia nei numerosi articoli scritti per il manifesto, di cui è stata caporedattrice esteri e inviata, e altre testate, parzialmente raccolti sul sito angelapascucci.eu e presenti nei due libri da lei pubblicati, Talkin’ China (manifestolibri, 2008) e Potere e società in Cina. Storie di resistenza nella grande trasformazione (edizioni dell’asino, 2013).
Angela Pascucci ebbe a definire la Cina come un “ircocervo, un ibrido che sfida tutte le categorie di interpretazione e continua a smentire ogni previsione”. Lungi dall’essere una terra straniera, la Cina, aggiungeva la giornalista, “appare come uno specchio che ingrandisce a dismisura un modello, anche nostro, portandolo ai suoi limiti estremi”. Queste parole, benché scritte quasi dieci anni fa, appaiono tuttora estremamente utili a impostare un discorso critico sulla Cina, che rifugga semplificazioni e prese di posizione tanto apologetiche quanto pregiudizialmente ostili. Entrambe accomunate, peraltro, dall’incapacità di cogliere la strettissima interconnessione della Repubblica popolare con il capitalismo globale. Con la sinologia chiamata a una profonda riflessione sul proprio ruolo, alla luce dell’inaudita centralità cinese e soprattutto dopo l’esplosione della pandemia da COVID-19, è interessante esplorare le molteplici possibilità di analisi, di studio e metodologiche offerte da una prospettiva nutrita dagli spunti giunti dal lavoro di Angela Pascucci.
Il 2021 vedrà inoltre la celebrazione del “primo centenario”, quello del Partito Comunista Cinese. L’occasione si presta per una riflessione su temi quali gli avvenimenti politici (in termini di organizzazioni, pensiero e così via) del secolo rivoluzionario, fino ai suoi rivoli nella contemporaneità più recente; la natura e le caratteristiche del comunismo cinese e il suo inserimento in un contesto globale; la storia (ufficiale e non) del PCC, anche nelle sue numerose diramazioni, in Cina come all’estero; le storie dimenticate di pensatori e gruppi critici da una prospettiva non anticomunista. Altri spunti, di carattere più metodologico, sono la validità di un approccio caratterizzato dalla “Cina come metodo” (tenendo presenti e/o in alternativa agli usi accademici anglosassoni di questa formula) e le possibilità del rapporto fra accademia e altri settori quali il giornalismo.
Di questi e altri temi si discuterà sabato 24 aprile al convegno online organizzato in ricordo di Angela Pascucci nel terzo anniversario della sua scomparsa. Interverranno Gaia Perini, Sabrina Ardizzoni, Beatrice Gallelli, Alessandro Albana, Carlotta Sparvoli e Amina Crisma, studiose/i esperte/i di Cina da vari punti di vista. La giornata, moderata da Federico Picerni, si concluderà con una tavola rotonda e un dibattito aperto.
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